La prevenzione delle controversie aziendali: la convenzione legale
Più vantaggioso di vincere una causa in Tribunale è prevenirla: una convenzione legale azienda-avvocato è la migliore arma di prevenzione in mano ai manager.
Sarà capitato a tutti di pensare “se non avessi accettato quel finanziamento” “se avessi registrato subito quel contratto”, “se avessi recuperato quel credito quando si poteva”. Quante volte, insomma, ci accorgiamo di un errore solo dopo averlo commesso e ci ritroviamo a doverlo rimediare quando invece si poteva prevenire. Meglio: quando un avvocato poteva aiutarci ad evitarlo.
La mancata prevenzione delle controversie ha una causa: dilaga ancora l’idea che l’avvocato sia un Azzeccagarbugli che ci farà “vincere” la lite anche se abbiamo torto e non piuttosto un consulente di fiducia. Una logica decisamente da abbandonare sia per il suo palese anacronismo sia per le conseguenze negative che produce. Tanto più perché questo stesso approccio è assunto non solo nelle contrattazioni di tutti i giorni ma anche, con imprudente spavalderia, dai manager e dai dirigenti d’azienda che preferiscono incaricare un legale per “mettere una pezza” lì dove è sorto il problema piuttosto che farsi affiancare, costantemente, da un avvocato che traduca le intenzioni manageriali in strumenti contrattuali validi ed efficaci, a prova di contestazione. Sì, perché, il più delle volte, quel problema che è divenuto inaggirabile era latente da ben più tempo. Bastava “solo” saperlo vedere. E qui sta il nodo. Riconoscere l’origine di un problema e, se possibile, estirparlo alla radice è il lavoro di un avvocato competente.
È tempo, allora, di un’evoluzione in questo senso. La legge fornisce una moltitudine di strumenti per regolare ciascuno i propri interessi ma saper scegliere il più adatto per le circostanze specifiche è di competenza dell’avvocato. Ad esempio, chi ha all’attivo un buon patrimonio sa quali scelte gli conviene fare? Forse non basta recarsi dal notaio e redigere un testamento: l’amministrazione e la regolamentazione patrimoniale, se vuole essere oculata, può cominciare prima, nello studio di un avvocato. Ancora, l’assistenza a un familiare malato o disabile può avvenire con gli strumenti della L. 112/16 (cd. Legge “dopo di noi”) e chi può spiegarceli è un avvocato. Sempre un avvocato potrà suggerirci di concludere un accordo di convivenza (qui), invece di lasciare la nostra vita di coppia al caso.
E, ancora, molte liti sorte in materia commerciale potrebbero essere “sventate” se le aziende si affidassero ad un avvocato nella fase delle trattative: nella stragrande maggioranza dei casi le controversie nascono perché i contratti non sono ben scritti e talvolta sono addirittura invalidi o inefficaci! Ma queste anomalie le conosce un avvocato.
E quindi: perché non assicurarsi “un buon contratto” piuttosto che spendere denaro in una causa giudiziaria?
Perché spendere piuttosto che investire nell’assistenza di un avvocato di fiducia? Molte aziende sono convinte di “risparmiare” contattando il legale solo a danno fatto. La realtà, però, è opposta perché molto spesso le parcelle saranno salate. Sì, perché più il problema è stato trascurato, più è diventato complicato, così il lavoro del professionista si allunga. Più ore di lavoro, maggiore è il conto finale. Un conto che si può risparmiare.
Per un’azienda infatti è molto più vantaggioso “convenzionarsi” con un avvocato. Il legale assisterà l’azienda costantemente, con ritorno di entrambe le parti: il dirigente non dovrà temere gli scatti del tariffario e il legale avrà una visione globale della realtà aziendale e a quel punto, davvero, potrà sventare il pericolo di contestazioni e controversie, intervenendo all’origine di un possibile problema.
Un buon investimento in azienda, dunque, parte dalla prevenzione e la miglior arma di prevenzione è l’assistenza di un professionista.
